Alpinismo: Cascate del Pedena
Domenica 30 siamo andati a salire la Cascata del Pedena, ben nota e famosa tra i cascatisti, e al momento forse l’unica in condizioni da poter essere salita in tutte le Orobie Occidentali. Partiti alle 7:30 dal parcheggio sulla strada del Passo San Marco presso l’Alpe Pedena a quota circa 1500, che abbiamo raggiunto da Albaredo San Marco con auto dotata di gomme da neve (placche di ghiaccio presenti da quota 1300 circa in su lungo la strada), dopo 20 minuti siamo alla base della cascata, che si presenta bella compatta ma con il settore sinistro dotato di molti candelotti dall’apparenza poco stabile sospesi all’apice della cascata.
Tramonto dal Rif.Balicco – Mezzoldo, Valle Brembana, Alpi Orobie
Riprendo questo bel video di Gino per aggiungere alcune immagini statiche della passeggiata col tramonto che agli amatori della fotografia tradizionale come me potranno gustare con i tempi desiderati. Talune compaiono già nel video altre non erano “sufficientemente” pronte per la pubblicazione.
Madonna Delle Nevi, Sentiero Casere, Zamboni, Segade
da Madonna Delle Nevi sentiero delle casere Bivacco Zamboni, Rifugio Balicco, Pizzo Segade.
Via Il Camoscio – Parete Nord-Nord-Ovest Monte Fioraro, 2.431 m
Avvicinamento: raggiunta l’alta conca della val Pedena, ci si porta alla base della parete in corrispondenza della verticale della spalla ovest sulla cresta NO del Fioraro, circa 100 m a destra (O) di quel marcato canalino che incide obliquamente la parete N del Fioraro da sinistra a destra, sboccando sulla cresta NO tra la spalla e la vetta. L’attacco si trova a quota circa 2260 m, in corrispondenza di un breve saltino roccioso che sbarra l’accesso ad un aperto pendio canale adducente ad un salto verticale di rocce rotte.
Un Fioraro diverso: viaggio in splendide terre valtellinesi
Giretto che mi ha portato sul Fioraro con un tragitto molto valtellinese: da San Simone mi sono infatti portato al Passo di Lemma, per poi percorrere le splendide conche che in successione costellano la testata delle vallate di Tartano, restando costantemente oltre i 2000 metri. Ho scoperto posti che mai avrei immaginato così belli, sono rimasto ammutolito quando davanti agli occhi mi si è aperta all’improvviso la meravigliosa conca che ospita il Pizzo del Vento, da lì poi avevo programmato di scendere al Rifugio Balicco, mia meta originaria: ma vista la giornata meravigliosa mi sono lasciato tentare dall’ancora piuttosto lontano Fioraro, che ho infine risalito dal tutt’altro che facile versante nord….
La vallata imbiancata di Madonna delle Nevi
Repentino calo delle temperature durante la notte con quota neve dai 1000 m, quale miglior occasione per riprendere la vallata di Madonna delle Nevi sotto una bella nevicata!!!……
Da San Marco alla Gambetta
Dal sentiero classico sul costone della Gambetta, innevato, circa 20 cm di neve ventata. Il Rifugio San Marco 2000 resta aperto, la strada e’ pulita fino al rifugio e si sale senza problemi…….
Mezzoldo, sulla strada per il Passo San Marco
Questa non è stata una semplice escursione, ma un viaggio nella storia e nel tempo: la moderna tecnologia di un treno mi ha portato a Morbegno, poi le gambe e la testa si sono incamminate sulla storica Via Priula per giungere fino a Mezzoldo, volevo fortemente assaporare dal vivo il lato valtellinese di questo importantissimo antico tracciato. E’ stato un viaggio lungo, dove sono sfilati davanti agli occhi angoli inaspettati e paesaggi bellissimi, Morbegno e Albaredo per San Marco sono state una sorpresa: anche dove si è costretti a camminare su tratti rimaneggiati a sterrata si percepisce nettamente di trovarsi al cospetto di un tracciato di grandissima importanza storica, che ho trovato ben valorizzato e dotato di ottima segnaletica……
La Priula di Alvise: in viaggio tra Morbegno e Mezzoldo
Mezzoldo (Mezóld in dialetto bergamasco) è un comune in Alta Val Brembana di 166 abitanti della provincia di Bergamo a 835 m s.l.m. Situato alla testata della Val Brembana e bagnato dal fiume Brembo si trova a circa 45 chilometri a nord-ovest del capoluogo orobico. Il comune fa parte della Comunità Montana della Valle Brembana. Piccolo borgo incastonato tra i monti, non annovera episodi di spessore nella sua storia. Storia fatta dalla quotidianità dei propri abitanti, da sempre dediti al lavoro che la natura offre. Come per molti altri borghi vicini appartenenti alla valle Averara, si pensa tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone. Il toponimo sembra derivare la propria origine dalla posizione in cui il borgo è posto: Mezzo alto, poi traslato in Mezzoldo indicherebbe infatti un luogo posto in alto, in mezzo ai monti circostanti…..
Ghiaccio nella Valle di Mezzoldo
La valletta che scende a fianco del Rifugio Madonna della Neve, le cascate artificiali sono ghiacciate…….
Nivo-Tour a Mezzoldo e le sue frazioni
L’alta pressione presente in Europa ha una posizione tale da favorire, lungo il bordo sudorientale, l’arrivo di un nucleo freddo proveniente dalla Russia e diretto verso la nostra regione orobica. L’ingresso dell’aria fredda e umida ha favorito precipitazioni nevose oltre i 700 m; sono scesi dai 10 ai 15 cm di neve fresca. Pubblico alcune immagini di Mezzoldo all’alba…….
Lo Spettacolo è qui… a Madonna delle Nevi (Mezzoldo)
Nelle terre di Mezzoldo: a spasso tra antiche contrade
Stavolta è Mezzoldo ad accogliermi nelle sue terre, non mi ero praticamente mai fermato a visitare il paesello: sfilando in auto verso la Madonna delle Nevi e il San Marco non si intuisce la bellezza di Mezzoldo, ma visitandolo con calma a piedi ci si imbatte in angoli davvero belli e ci si rende bene conto dell’importanza che questo borgo aveva in un passato lontano. Un’escursione alla scoperta di antiche contrade, avvalendosi di mulattiere e sentieri disegnati in prati e boschi, nella parte finale non è mancata anche qualche occhiata da vicino al Brembo: la sorpresa più emozionante è stato scoprire quel piccolo gioiellino che risponde al nome di Sparavera, il cui medioevale nucleo storico si rivela essere uno dei borghi più belli dell’alta valle, quasi commovente vedere come sia riuscito a resistere all’assalto dei piccoli condominietti moderni che lo circondano. Ecco così che dopo Averara anche Mezzoldo mi regala scorci di una Valle Brembana sorprendente e bellissima: quando storia e natura vanno a braccetto il risultato non può che essere felice..